L'ALZHEIMER COLPISCE ANCHE I GATTI !!!

La studiosa è partita da un'esperienza personale: a otto anni d'età il suo gatto ha incominciato a dare preoccupanti segni di senescenza. Grazie a speciali test la dottoressa Funn-More ha individuato nel cervello di una serie di gatti morti una consistente quantità di proteine anomale, analoghe a quelle riscontrabili nell'uomo malato di Alzheimer.
Queste proteine rallentano progressivamente e irrimediabilmente i processi cerebrali. la ricercatrice ha concluso così che anche il gatto è vulnerabile alla malattia di Alzheimer perché è sempre meglio accudito, vive più a lungo e raggiunge quindi un'età che spesso comporta un rapido e patologico processo di senescenza. La ricercatrice sottolinea che per il gatto valgono le stesse raccomandazioni formulate per l'uomo: l'Alzheimer felino va combattuto con una dieta sana, una regolare stimolazione mentale e una buona interazione sociale (gatto-gatto e gatto-uomo). La dottoressa della Royal School of Veterinary sospetta che altri animali - incominciando dai cani - possano soffrire d'Alzheimer.
Un gatto è considerato anziano a partire da sette anni, dopo i 12 entra nella fase geriatrica ed è paragonabile ad un uomo di 80-90 anni. La dottoressa Gunn-Moore dice che per molti felini domestici è diventato normale vivere una ventina d'anni. Lei è a conoscenza di un gatto che ha addirittura vissuto fino a 32 anni.
tratto da Ansa.it
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