SWITCHES : mi sa che a cupertino c'hanno preso. un'altra volta.
la semplicità delle note di un piano. la luce bluastra della tastiera. e qui di cosa parliamo? di opportunità, di scelta condivisibile. o è forse fuori del coro?
una cosa è certa. da qualche parte nel mondo c'è qualcuno che ha imparato a fare i conti con se stesso e con le sue paure. da tempo. ogni tanto lo vedi su un palco che zompetta felice con l'aria di chi pensa "io ve l'avevo detto". poi scruta l'orizzonte. ora il giusto dubbio lo accompagna. poi continua sicuro fino alla fine. sicuro, si, di averci provato ancora. d'aver dimostrato che pensare e porsi domande può risultare efficace. soprattutto se ha deciso di far girare quello che ancora non funziona. c'è uno che ha già avuto il suo picnic ad hanging rock. ha capito di essere andato oltre, ma è ritornato. un po' strattonato se vuoi, ma è lÏ ora, in cima al muro. questo qui è passato avanti ogni buon libro di strategia. la motivazione è presto detta. i libri di strategia non ti insegnano a coltivarla, la motivazione. generalmente ti guidano ad essere opportunista, ad essere una reazione ad un'azione. e poi a cercare di prevedere l'azione. credimi quando ti dico che questa non è cosa semplice. qui, invece, non esistono strategie "push or pull" (clark & fujimoto, 1991). c'è solo questa dannata motivazione. libertà, si, proprio lei. il concetto più traviato dalla mente umana. la partecipazione, poter prendere coscienza di se stessi. attraverso un calcolatore starai pensando? si,la risposta è si. prendi un filo e tienilo con entrambe le mani. per effetto dell'accelerazione di gravità, la forma che andrà a descriversi è circa quella di una parabola concava vero il basso. la mano sinistra esprime la motivazione che abbiamo appena accennato. nella mano destra c'è un anziano e barbuto signore, abraham maslow, con una piramide con cinque gradoni nella sua. su ciascuno di essi appaiono delle scritte enigmatiche: fisiologia, protezione, appartenenza, stima, realizzazione di sè. tu leggi, ma lì per lì rimani interdetto. lui se ne accorge, e ti spiega che quelli sono, in ordine di livello, i cinque principali bisogni che ognuno di noi avverte come uno stato di carenza che spinge l'organismo a rapportarsi opportunamente con l'ambiente per soddisfarli. i bisogni e la motivazione scendono giù sempre più velocemente, dissipando il loro potenziale in favore della cinetica, ciascuno sul suo ramo, fino a raggiungere il vertice della parabola, l'equilibrio, il minimo locale del potenziale. lì ci sono 14000000 di ipods venduti nell'ultimo trimestre 2005.
non importa se non hai la radio,il microfono per le registrazioni, la fotocamera o la moka per il caffè. il tuo prodotto è un concetto. è nato su di te, non da un banale inseguimento industriale. qualcuno ti ha ascoltato. e ha saputo capirti.
in mano a questo qualcuno non importa se hai un processore ibm o intel. se transizione c'è stata, di sicuro è figlia di motivazione e bisogno. da queste parti opportunismo è sterile. non ha figli. ce li ha magari da qulche altra parte.
cogliamo allora questo frutto. finalmente abbiamo la libertà di decidere. di sapere. di partecipare. la libertà di essere liberi. il momento ora sarà complicato, soprattutto per chi ha deciso di effettuare il benedetto salto. il consiglio mio personale è quello di aspettare. non foss'altro per l'arrivo prossimo venturo (autunno presumibilmente) di cpu a 64 bit profondamente diverse dagli yonah. processori per tutti i modelli macintosh della fascia professionale, dotati di elevata scalabilità, non già in termini di frequenza di clock (che probabilmente crescerà piuttosto lentamente), quanto nel numero di core sullo stesso processore (grazie alla crescente miniaturizzazione). alcune interessanti novità nelle unità logiche che si occupano del calcolo vettoriale rendono questi processori finalmente degni concorrenti dell'altiVec di casa ibm, per lo meno in molte situazioni (anche se non in tutte).
ora lo scenario è pressappoco il seguente. bootcamp può essere lo strumento definitivo per chi continua a fare del proprio sistema operativo un sistema nervoso (non è mia, ma la condivido). superfluo ogni commento. anzi, uno lo farei: finalmente. poi. il consorzio tecnologico facente capo ad ibm (che vanta al suo interno partners del calibro di sony e toshiba) ha adottato una tecnologia rivoluzionaria (cell processors) nel mercato di riferimento. vale a dire che ha deciso di scalare in basso le prestazioni su un singola istruzione (single-threaded performance), puntando su un'architettura basata su di una unità chiamata "processing element" ("pe", architettura power, capace di elaborare 2 thread contemporaneamente) che controlla otto unità "synergistic processing units" ("spu") che dovranno eseguire la maggior parte delle computazioni.
Intel, invece, guarda al multicore con uno sguardo meno aggressivo, anche se non del tutto dissimile, anzi. strategia, questa, tutta nello stile della casa. due le ragioni principali. la prima. intel è il leader mondiale nel campo dei semiconduttori e quindi si lascia rincorrere. vale a dire che magari si limita a innovazioni di tipo competence-enhancing (Tushman & Anderson, 1984), votate allo sviluppo coerente di precedenti tecnologie e a portarle alle estreme conseguenze. la seconda, funzionale alla prima. la stabilità.
questa deve essere la parola magica che deve aver attratto l'uomo di cui abbiamo parlato all'inizio. perdere, infatti miliardi di dollari sul fronte portatili perchË un g5 "riscalda troppo" Ë quantomeno poco raccomandabile. soprattutto se consideriamo che il cell processor non sarà commercializzato domani - al più presto sarà metà 2007. soprattutto se consideriamo il danno in termini di reputazione.
vada allora con lo switch. e vai.
tanto tre cose, sono certo, non cambieranno.
apple assembla il miglior hardware del mondo.
apple scrive il miglior sistema operativo del mondo.
apple si sforza di contrastare la globalizzazione verso il basso portata da chi si limita ad essere utilizzatore. da chi non ragiona. da chi ha paura di avere un dubbio. da chi non è figlio di bisogno e motivazione, motivazione e bisogno.
e un'altra cosa. trent'anni fa due ragazzi, con un po' di fortuna, ci hanno insegnato che sognare non è una perdita di tempo. grazie.
bibliografia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Cell_%28processore%29
http://www.tevac.com/article.php/2006040615593180
http://arstechnica.com/articles/paedia/cpu/core.ars/1
http://www.apple.com
0 Comments:
Post a Comment
<< Home