Saturday, December 09, 2006

IL MISTERO LITVINENKO

Avvelenato con una tazza di the
Tracce di polonio anche ad Amburgo

Mosca manderà a Londra una squadra di investigatori. Ancora mistero sulle reali condizioni di Kovtun. Cossiga chiede di de-secretare gli atti della commissione Mitrokin

IL MISTERO LITVINENKO Londra, 9 dicembre 2006. - La Procura generale russa, che come Scotland Yard ha aperto un'indagine per omicidio sulla morte di Alexander Litvinenko, ha intenzione di mandare una squadra di investigatori a Londra. Lo conferma una portavoce dell'ufficio del procuratore, chiedendo l'anonimato e aggiungendo che non c'è ancora "una data concreta" per la trasferta in Gran Bretagna.
Da qualche giorno, sono a Mosca alcuni agenti di Scotland Yard per assistere agli interrogatori dei sospetti e dei testimoni che le autorità russe stanno ascoltando per far luce sull'avvelenamento da polonio-210 di Litvinenko.

TAZZA DI TE' AVVELENATA
Intanto secondo il quotidiano Daily Mirror gli inquirenti britannici sono certi che la dose mortale di polonio 210 fu servita a Aleksander Litvinenko quasi sicuramente in una tazza di te' che l'ex agente Kgb prese al Pine Bar dell'Hotel Millennium di Londra, dove Litvinenko incontro' l'altro ex agente Andrei Lugovoi e il suo socio in affari Dimitri Kovtun, anche loro contaminati dal polonio.

In una tazza del bar sono state scoperte radiazioni eccezionalmente forti. Quella tazza e' stata sequestrata e viene testata insieme ad altri oggetti che finirono nella stessa lavastoviglie, e che per questo risultano anch'essi radioattivi, anche se non con la stessa intensita'.
Sette addetti del bar hanno mostrato segni di contaminazione da polonio; secondo alcuni colleghi, citati dal Mirror, quattro di loro starebbero gia' mostrando sintomi ''simili all'influenza''. Tuttavia, secondo i medici, non corrono rischi immediati ma solo una possibilita' leggermente accresciuta di contrarre il cancro nel lungo termine.
Un'alta fonte dell'antiterrorismo ha detto al tabloid: ''E' quasi certo che Litvinenko fu avvelenato versando una dose di polonio nella sua bevanda, probabilmente mentre era distratto da una telefonata o da qualche altra interruzione. I camerieri contaminati sono coloro che sparecchiarono il suo tavolo e quelli che toccarono gli oggetti nella cucina. Quella tazza poi contamino' le altre stoviglie durante il lavaggio''.

TRACCE AD AMBURGO
Tracce di radioattività sono state rilevate in un edificio residenziale di Amburgo nel quale possiede un appartamento Dmitry Kovtun. Lo hanno reso noto fonti della polizia tedesca, precisando che le radiazioni sono però state riscontrate non in casa di Kovtun, ma in un'altra abitazione del medesimo complesso amburghese.
Anche Kovtun versa attualmente in condizioni gravissime a causa dell'esposizione all'isotopo radioattivo all'origine della morte di Litvinenko; l'uomo, che nei giorni scorsi era stato interrogato due volte dagli inquirenti sia britannici sia del suo Paese, è in ospedale a Mosca. Tuttavia si vocifera anche che il suo stato di salute sarebbe un mero espediente per evitare di essere ascoltato dai nove inquirenti inviati in Russia da Scotland Yard, che stanno incontrando difficoltà a espletare il loro compito.

Al condominio sono comunque stati apposti i sigilli per isolarlo in vista di ulteriori analisi e accertamenti. Al momento, ha concluso il portavoce, non sono stati effettuati arresti in connessione con l'inchiesta.

Con un comunicato la squadra anti-crimine della polizia cittadina si è appellata a «coloro che abbiano avuto un qualsiasi contatto» con Kovtun a contattare gli investigatori, e riferire loro quanto eventualmente sappiano.
Nella nota si puntualizza che «non sussiste alcun pericolo» per la salute pubblica, e in particolare per gli altri abitanti del palazzo sigillato.

Frattanto, in un articolo pubblicato oggi, il quotidiano 'Die Welt ' afferma che il complotto per eliminare Livtinenko potrebbe essere stato preparato, almeno in parte, proprio ad Amburgo.

COSSIGA: VIA IL SEGRETO DALLA MITROKIN
«Credo che la desecretazione dei documenti d'archivio della commissione parlamentare d'inchiesta sul dossier Mitrokhin sarebbe utile alla ricerca storica ma che essa servirebbe anche a dissipare ombre e a evitare che vengano sparsi ulteriori veleni nella società politica e civile italiana».
È quanto afferma il senatore a vita Francesco Cossiga, che sul tema ha inviato una lettera al presidente del Senato Franco Marini.
Cossiga ricorda al tempo stesso di «avere però già espresso la mia opinione che solo una nuova commissione parlamentare d'inchiesta e, con congiunta decisione, i presidenti delle due Camere potrebbero desecretare questi documenti. Non volendosi costituire un'altra commissione parlamentare d'inchiesta, l'unica strada è quella della desecretazione da parte dei due presidenti delle Camere, dietro parere del Copaco, la commissione parlamentare di controllo sui servizi d'informazione e di sicurezza e sulla tutela del segreto di Stato, cui potrebbe essere affidato il compito di esaminare i documenti di cui si tratta».

tratto da Quotidiano Nazionale

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